Non chiamatelo solo bar

Eugenio C. – homify Eugenio C. – homify
GINO SPERA ARCHITETTO: modern tarz , Modern
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Disegnare, progettare e poi costruire un bar per molti architetti potrebbe essere qualcosa estremamente legato alla nostro passato, una tradizione radicata nei decenni in cui questi luoghi erano appuntamenti fissi deputati alla socialità e al tempo libero. Altri progettisti potrebbero sì rispettare la tradizione, ma con un occhio più rivolto verso i tempi moderni, in cui tutto sta cambiando o è in continua trasformazione.  

Come esempio del contemporaneo che avanza, abbiamo le linee tese ed gli angoli retti che si lasciano sedurre dall'armonia dello spazio occupato dalla curve, e si convertono. Ecco cosa c'è alla base del progetto di Crazy Horse, un locale che rivive dello splendore di un design unico e morbido. Gino Spera opera come architetto ed interior designer in Italia, Spagna e Svizzera, sia nel settore commerciale, sia per quello privato. Nessun arredo è scontato, nessuna linea e lasciata al caso.

La tradizione che cambia senza cambiare

La tradizione cambia senza cambiare: bancone, vetrina frigo per dolci e poi cos'altro? Basta alzare lo sguardo per vedere un'illuminazione che segue passo passo tutti gli arredi del bar e di conseguenza anche l'esperienza del cliente all'interno dello stesso. Soffitto bianco e lucente che aumenta la luminosità e crea un'atmosfera lounge.

Lavori in corso

Ecco la lavorazione attenta e precisa del locale, quello che c'era prima ancora di splendere di un bianco lucente. La struttura in metallo andrà a supportare quella che sarà l'ampia linea curva dell'illuminazione. Un lavoro che non lascia spazio all'improvvisazione, anzi, che è frutto di accuratezza nei dettagli.

Chicane e poi dritti al punto

Il soffitto si trasforma in una carta copiativa che riprende perfettamente il tema e le forme che si trovano al di sotto, ma in maniera sintetica e minimale. Poche linee, un grande cerchio che indica con la sua luce il banco girevole dei gelati.

Frecce luminose

Per bilanciare tanta sinuosità di linee si sono poste geometrie più regolari che, quasi come se fossero frecce luminose, indicano i percorsi ed illuminano la colazione fatta di cappuccino e cornetto: un rituale rivisto in una nuova estetica dall'architettura e dal design.

Come l'interno

Linee curve che si richiamo da dentro a fuori. Lo spazio esterno, che si presta adospitare tavolini e sedute, riesce ad trasmettere quella semplicità senza scosse ma d'impatto, caratteristica peculiare dell'intero.

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